Integrazione
L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità si esplica in un percorso formativo individualizzato al quale partecipano più soggetti istituzionali: Il Profilo Dinamico Funzionale (P.D.F) e il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) sono per la Legge 104 del ‘92 i momenti concreti in cui si esercita il diritto all’istruzione e all’educazione dell’alunno con disabilità. (Linee Guida MIUR 2009).
Per favorire il passaggio dell’alunno disabile da un ordine di scuola all’altro, l’Istituto Comprensivo Como Centro Città si attiva nel modo seguente:
- Pervenuta l’iscrizione di un alunno diversamente abile, il Dirigente Scolastico, anche avvalendosi della collaborazione del Gruppo di Studio e Lavoro d’Istituto (G.S.L.I.), esamina e verifica la documentazione (fascicolo individuale dell’alunno).
- Successivamente il Gruppo di Studio e Lavoro d’Istituto convoca i genitori per una conoscenza più approfondita della situazione, anche per richiedere per tempo gli eventuali ausili, servizi o interventi necessari all’Ente locale (Comune o Provincia). In tale occasione viene consegnata alla famiglia copia del presente protocollo.
- Il Dirigente Scolastico, nell’ambito degli autonomi poteri di direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane, assicurerà il diritto all’assistenza, mediante ogni possibile forma di organizzazione del lavoro
- Individuazione delle risorse: ogni anno, con le nuove pre-iscrizioni, ogni istituzione scolastica determina il numero degli alunni diversamente abili iscritti, valuta gravità e bisogni di ogni singolo caso e, sulla base di tali dati, chiede all’Ufficio Scolastico regionale l’assegnazione degli insegnanti di sostegno. Il Dirigente Scolastico richiede gli insegnanti (articoli 41 e 44 del Decreto Ministeriale n. 331 del ‘98) e procede alla quantificazione delle ore di sostegno necessarie, che dipendono dalla Diagnosi Funzionale e dal progetto formulato dal Consiglio di classe.
- Iniziative di continuità: per favorire il passaggio da una scuola all’altra (materna-primaria, primaria-secondaria di primo grado), l’alunno disabile è inserito nel Progetto Continuità dell’Istituto.
- Assegnazione dei docenti di sostegno alle classi con alunni diversamente abili: l’assegnazione è disposta dal Dirigente Scolastico nel rispetto del principio della continuità didattica, entro l’inizio delle lezioni ed il primo Consiglio di Classe. L’insegnante di sostegno assume la contitolarità delle classi in cui opera, partecipa all’elaborazione e alla verifica delle attività di competenza del Consiglio di classe. Il Consiglio di classe stabilisce l’assegnazione delle ore di sostegno alle diverse discipline in base alla diagnosi funzionale e alle reali esigenze educative e didattiche dell’alunno,. Il
- Compiti del Consiglio di Classe: il Consiglio di Classe analizza la situazione dell’alunno diversamente abile sulla base della documentazione sanitaria e scolastica e delle rilevazioni fatte da tutti gli insegnanti nei primi mesi di scuola, predispone il Progetto Educativo – Didattico e, in collaborazione con i genitori e con le altre figure coinvolte, elabora il progetto di socializzazione, di assistenza e di integrazione delle attività. Ogni team di docenti collabora per definire periodicamente gli obiettivi di apprendimento per gli alunni con disabilità, in correlazione con quelli previsti per l’intera classe.
Che cosa si intende per individualizzazione della programmazione
Si precisa che dal punto di vista concettuale e metodologico l’individualizzazione dei contenuti disciplinari può avvenire nei seguenti modi:
- Semplificazione: l’alunno segue la stessa programmazione della classe con obiettivi minimi e con l’utilizzo di metodi e materiali eventualmente diversi.
- Riduzione: l’alunno segue la programmazione della classe, ma non vengono presentati gli argomenti più complessi. In tali momenti, l’alunno potrà lavorare individualmente per potenziare e recuperare le discipline in cui ha maggiori difficoltà.
- Differenziazione: l’alunno che non riesce a seguire la programmazione della classe, lavora su contenuti personalizzati, ove possibile, collegati alle attività della classe e viene coinvolto nelle attività espressive e ludiche: (pittura manipolazione, musica, gioco, sport) saranno momenti importanti per promuovere l’appartenenza al gruppo e avranno la valenza di esperienze significative.
La valutazione va rapportata al P.E.I.
Il Profilo Dinamico Funzionale (P.D.F.) e il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) sono dunque i momenti concreti in cui si esercita il diritto all’istruzione dell’alunno con disabilità.
In base agli Accordi di programma provinciali, il Profilo Dinamico Funzionale viene redatto o aggiornato, dopo un periodo di inserimento scolastico, obbligatoriamente nel passaggio da un ordine di scuola a quello successivo e durante il terzo anno della scuola primaria; dovrà, altresì, essere integrato al termine del primo ciclo di istruzione con specifiche voci relative all’orientamento.
Il Piano Educativo Individualizzato viene redatto annualmente all’inizio dell’anno scolastico. Sulla base del P.E.I., i professionisti delle singole agenzie, ASL, Enti Locali e Istituzioni Scolastiche formulano, ciascuna per proprio conto, i rispettivi progetti personalizzati :
- Il progetto terapeutico riabilitativo, a cura dell’ ASL (L. n. 833/78 art 26);
- Il progetto di socializzazione, a cura degli Enti locali (L. n. 328/00 art 14);
- Il Piano degli studi personalizzato, a cura della scuola (D.M. 141/99, come modificato dall’ art. 5 comma 2, del D.P.R. n.81/09).
Promozione della piena integrazione scolastica e sociale: il Consiglio di Classe e tutta la comunità scolastica promuovono lo sviluppo di un clima solidale all’interno della classe e della scuola e, possibilmente, occasioni di confronto e di socializzazione tra coetanei.
Revoca dell’assenso alla certificazione di “situazione di handicap” e rinuncia ai benefici della L.104/92: entro il 30 aprile i genitori degli alunni diversamente abili possono rinunciare alla certificazione presentando una dichiarazione scritta che la Scuola provvederà a trasmettere all’ente sanitario di riferimento.
Si ricorda che un alunno può essere dichiarato “in situazione di handicap” previa valutazione da parte del Collegio medico distrettuale dell’ASL e con il consenso dei genitori. (DPCM 23.02.2006, n. 185: “Attività di accertamento per l’individuazione dell’alunno in situazione di handicap, ai fini dell’integrazione scolastica”).