Esempio di buona pratica
Come informare gli allievi di una classe di scuola secondaria di I grado circa il Disturbo Specifico di Apprendimento (dislessia) di un compagno
Procedure preliminari:
Condividere la necessità all’interno del Consiglio di Classe e individuare una proposta operativa
- Sottoporre la proposta, individuata dal Consiglio di Classe, alla Commissione di Istituto sui D.S.A.
- Effettuare un incontro tra il coordinatore del Consiglio di Classe e i genitori, durante l’orario di ricevimento del docente, per sottoporre la proposta, esplicitando tutti i passaggi e per acquisire il parere favorevole di entrambi e genitori
- Condividere la proposta con l’allievo interessato.
Aspetti operativi:
Raccontare alla classe la storia: ”Il mago delle formiche giganti”.
La fiaba nata all’interno del “Comitato per le problematiche sociali dell’Associazione Italiana Dislessia” poggia sul concetto educativo dell’accettazione e della convivenza con le diversità. La storia raccontata è concepita con intenti didascalici ben assimilati alla trama, tanto da risultarne parte, senza artificiosità. Le particolarità che distinguono i bambini protagonisti di una vivace avventura, vengono tratteggiate con abile montaggio: la bulimia di Alessia, la bellezza di Tommaso, la miopia di Pietro, la goffaggine di Smilla e la dislessia di Giovanni. Si ricorre all’espediente di mettere un bambino nei panni dell’altro per far sentire reciprocamente come si sta al posto che non è il proprio posto.
- L’insegnate spiegherà agli allievi che è stata raccontata questa fiaba perché, anche all’interno della classe, c’è un alunno come Giovanni, invitando lo stesso a sedersi vicino al docente per aiutarlo a spiegare (prima si è verificata la disponibilità dell’allievo)
- Spiegare alla classe, in modo semplice, in cosa consiste la dislessia, anche mediante la citazione di casi eclatanti : lo sapevate che …(John Kennedy, Isaac Newton, Pablo Picasso, George Washington, Roald Dahl, Tom Cruise, Albert Einstein, etc.)
- Ma che cos’è la dislessia?
- Per poter comprendere, soffermiamoci su cosa vuol dire saper leggere…
- L’insegnate pone alcune domande, annotando le risposte dei compagni su un cartellone:
- Cosa significa, secondo voi, saper leggere bene?
- Secondo voi è importante imparare a leggere bene? Perché?
- Ti ricordi quando hai imparato a leggere e a scrivere?
- E’ stato difficile?
- Cosa è stato più difficile?
- Proporre alcuni giochi per far sperimentare al gruppo le condizioni in cui spesso viene a trovarsi un ragazzo dislessico.
- Si distribuisce in classe (eventualmente divisa in gruppi) un foglietto che riporti una frase in italiano, scritta con caratteri greci
- Con l’aiuto di una tabella bisognerà scoprire il messaggio riportato sul foglietto, operando una conversione dai caratteri greci a quelli del nostro alfabeto
- Lettura cronometrata di parole e di “non parole”, da parte di diversi alunni
- Lettura da parte di alcuni bravi lettori in classe del brano”Come venne al mondo il mal di denti”, scritto con parole “scombinate”
- A conclusione dell’intervento l’insegnante metterà al corrente dei compagni le misure dispensative e gli strumenti compensativi, previste per legge a favore degli alunni con D.S.A.